giovedì 6 febbraio 2014

Noi scuola

Mission, Organizzazione, Strategia, Obiettivi, Finanza, rapporto col Territorio e molto di più, sono le dimensioni che vanno assolutamente presidiate dal nuovo dirigente scolastico. La valigetta del perfetto preside con il suo set di competenze che lo accompagnano nella sua lunga carriera da futuro manager. Allora uno studia, si laurea, prende i master che contano, si specializza, va a studiare all’estero, fa job shadowing in qualche realtà lavorativa complessa e finalmente riempie il suo studio di carta incorniciata alle pareti. Ho visto fallire una miriade di persone che facevano affidamento unicamente sulle loro skills e sui modelli matematici orientati al total quality management. 
Mentre ogni mattina resto sempre più ammirato da tanta gente semplice che vive lo spirito di servizio che mette a disposizione tutto il suo tempo e le poche conoscenze che ha per tentare insieme agli altri di moltiplicare il risultato finale semplicemente attraverso la somma ed il contributo di tanti. Gli “uomini invisibili” che a differenza di coloro che hanno un biglietto da visita fantasmagorico, compiono il loro lavoro senza il clamore degli applausi o le luci della ribalta. 

Si tratta di persone col sorriso stampato sulla faccia che ripongono la loro felicità nella quotidianità senza metterla al servizio di un risultato da raggiungere. Quando sarò laureato sarò felice e allora metto la mia vita all’interno di un cammino stitico e angusto, pieno di rinunce fino al taglio del nastro. Poi una volta laureato, dopo poche ore, ho bisogno di sentirmi nuovamente felice quando sarò nominato dirigente e di nuovo con la stitichezza, fino al sollievo della nomina che ahimè dura di nuovo poche ore. Invece com’è bello vedere quanto sono veramente felici i compagni di classe di Mario, del primo elettronica, quando lo aiutano a spostarsi in laboratorio anche se quel giorno vuole tornarsene a casa perché proprio non ce la fa…. Ogni mattina sua madre, gravemente malata, lo accompagna a scuola sapendo che anche quel giorno subirà una scarica incredibile di numerosissimi attacchi epilettici ma nonostante ciò confida in Francesco, in Rubens, in Jason, e in tanti altri suoi amici che hanno una infinita pazienza con lui perché gli vogliono bene. Dovreste vederli, c’è da imparare più di quanto accade nelle prestigiose università del mondo. “Dai Mario ti aiutiamo noi, tieniti sulle nostre braccia e prova ad alzarti”, mentre lui non sembra nemmeno ascoltarli mantenendo il suo sguardo fisso nel vuoto. 

E poi ci sono i docenti che non chiedono titoli e performance al loro capo ma pretendono innanzitutto un’ atteggiamento democratico e sincero, vogliono essere ascoltati e pretendono che tu gli dedichi delle attenzioni. Saper leggere la realtà che ti circonda, mettersi nelle cose che fai ogni giorno, valorizzando, incoraggiando e tifando spesso per gli uomini invisibili mantenendosi ai bordi del campo con grande esperienza, affidandosi e fidandosi. Si passa attraverso l’amore e si torna ad amare soltanto dopo aver imparato a farlo. Chi ha l’occhio trova quel che cerca anche ad occhi chiusi. 

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