lunedì 30 dicembre 2013

Permesso, grazie, scusa

Lo Spirito Santo comunica nella maniera più opportuna e meglio adeguata ai tempi. Utilizza forme brevi, come fossero degli slogan, dei motti, sullo stile e molto meglio delle migliori società di comunicazione al mondo. Meno pistolotti e discorsi interminabili riservati solo a coloro che possono comprenderli. Abbiamo grazie a Dio un Pontefice a tutto campo che non usa più il catenaccio, chiudendosi in difesa. Un vero special one che gioca all’attacco, e che porta in rete i difensori e perfino il portiere. Le sue partite cominciano con la squadra schierata in orizzontale sulla linea di centro campo, dimostrando all’avversario che non ha paura di nessuno ed è pronta a colpire non appena fischiato il calcio d’inizio. Un Papa rep che sono certo utilizzerebbe perfino il ballo per arrivare a quanta più gente possibile. Noi siamo le sue casse acustiche con il compito di far arrivare i vari motivetti, le frasi più incisive, nel DNA di chi ci passa accanto. Togliamoci dalla mente i discorsi a reti unificate, i cerimoniali, le consuetudini barocche e di palazzo e aiutiamo Papa Francesco a ricostruire le relazioni umane con maggiore autenticità e soprattutto con i fatti. L’uomo realizza se stesso quando esce da se stesso e si da a qualcosa o a qualcuno Fecondi e incisivi cercando costantemente la stoccata vincente attraverso quel suggerimento, quell’esempio quotidiano che ci consentirà di giocare per vincere. 

Mio figlio Stefano dove ripete le tre paroline magiche
 sullo stile del più famoso slogan di Italia 1.

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