mercoledì 12 marzo 2014

Casal De Pazzi

Mi piace continuare a raccontare restando ogni giorno il più possibile collegato al contesto che mi circonda e che rappresenta lo scenario in cui nasce la vita.
Vittorio ha 17 anni e da sempre vive nella borgata di Ponte Mammolo a Casal De' Pazzi ai confini di un mondo, dove i poeti non crescono più.
Così inizia il testo di una canzone di un famoso cantante che continua dicendo: "Genziane rosa affogate nel fango. L'incanto eterno, amori di una gioventù, resa impudica dall'ipocrisia.
Casal De' Pazzi, alveari di polvere. Ragazzi in cerca, ragazzi da vendere. Anime escluse alluvionate e tragiche, che il fiume in piena non porta mai via".
Proprio a due passi da Re Bibbia dove visse il poeta e regista Pier Paolo Pasolini, come ricorda una targa posta in piazza Ferriani.
Pasolini e i ragazzi di borgata che considerava i migliori perché non corrotti dalle mode dominanti, "il fondo del mio insegnamento, diceva, consisterà nel convincerti a non temere la sacralità e i sentimenti, di cui il laicismo consumistico ha privato gli uomini trasformandoli in bruti e stupidi automi adoratori di feticci".
All'interno di questo scenario Vittorio conosce Luana al parco Petroselli, dove molti portano i loro cani a correre nelle zone riservate. Luana ci va con il suo cagnetto, un barboncino bianco di nome Benny.
I loro sguardi si incrociano, si fissano, sorridono e ad un certo punto scocca la scintilla dell'amore a prima vista.
"Ormai siamo insieme da 6 mesi, dice Vittorio ed oggi viene a prendermi mio padre al quale ho deciso di raccontare tutta la verità".
Da qualche giorno è particolarmente turbato perché aspettano un figlio, frutto del loro amore intenso, innocente ma contrastato dalle rispettive famiglie.
Quel test di gravidanza acquistato in farmacia, pur ripetendolo tante volte ha sempre confermato lo stesso esito positivo così gli altri esami, quelli più sofisticati e precisi annunciano inequivocabilmente che sta per nascere una nuova vita.
Ma i due terrorizzati decidono istintivamente di abortire e vanno al consultorio, parlano, cercano di convincersi che non possono.
Passano i giorni e Vittorio inizia a segnarsi su un'agendina che tiene sempre a portata di mano, le varie fasi della gestazione di suo figlio, giorno per giorno.
Viene e me le fa vedere spesso: "vede oggi è l'ottava settimana, e la conformazione del feto dovrebbe essere più o meno questa, mi sono documntato su internet..."
Conta anche le ore e i minuti, chiama Luana e si rassicura che stia bene e che non faccia strapazzi.
Ieri aveva uno sguardo diverso e mi ha detto che non è più confuso e che vuole andare fino in fondo, vuole veder nascere suo figlio sano e salvo, inizialmente andranno a vivere dalla mamma di Luana, poi lui lavorerà.....
E' deciso, emozionato, ha bisogno di un incoraggiamento anche perché suo padre sta arrivando e tra un po sarà fuori scuola e chissà come reagirà.
Entriamo insieme nella cappellina della Scuola e ci inginocchiamo a pochi centimetri dal tabernacolo, chinati sulla pedana dove viene celebrata la santa Messa.
Chiediamo entrambi a Gesù che protegga il loro amore e che non si stanchino mai di cercare il volto di Cristo anche quando la salita si farà sentire.
Poi usciamo e ci abbracciamo forte, Vittorio si commuove e anch' io mi commuovo molto.
Mi dice:" Preside, adesso so che ce la posso fare e tra qualche minuto quando suonerà l'ultima campanella spero tanto che mio padre capisca. Preghi per me".

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