martedì 8 ottobre 2013

A casa di Betty

 Sabato mattina
“la battagliera” (alias Emanuela), riceve una telefonata e si avvia nel solito angolo di casa dove crede di non essere osservata dai vari coinquilini.
Il posto corrisponde davanti la finestra del bagno cosiddetto padronale che spalanca con l’intenzione di far uscire le sue frasi più intime, a volte compromettenti, non foss’ altro perché coinvolgono tutta la famiglia, senza che nessuno di noi possa dire la sua. Chi parlava dall’altra parte del cavo era Betty che ci invitava a casa sua per cena. Mia moglie parlando alla finestra aveva informato come al solito anche tutto il vicinato, meno i diretti interessati.
Infatti quella sera c’era il derby, Roma - Lazio ma tanto per lei la Roma perde e quest’anno per fortuna più lo pensa più vince. Decido per amore, ma soprattutto per farmi perdonare dell’inconsistenza di una spesa fatta il giorno prima al supermercato, nonostante avessi speso sopra i duecento euro, di rinunciare alla partitissima. Alla Conad avevo infatti preso di tutto, meno le cose cui s’era raccomandata di mettere nel carrello.
Per lo più il marito di Betty ha una faccia da pesce lesso e ride in continuazione. Due lenti spesse sopra il naso e un numero di capelli piuttosto sparuto e spalmati di grasso che gli passano come riporto da un lato all’altro della testa.
“Vittorio ti piace il calcio?”
“No, non abbiamo nemmeno la TV perché non abbiamo il tempo di acquistarla”
“A siii....e in vacanza dove andate?”
“Restiamo sempre a Roma”
“ E che libri leggi di solito?”
“Geronimo Stilton e Pattini d’Argento”
“ma vammoriamm...”

Nel frattempo le dolci consorti non ricordo di averle mai viste in silenzio per più di un minuto. Tutto ciò che pensavano di aver visto o sentito..., in mezza frazione di secondo era già uscito dalle loro bocche.
Se una delle due si alzava per bere o per andare al bagno, l’altra parlava da sola oppure telefonava ad un’altra amica per non perdere il filo del discorso.
In effetti la televisione era davvero superflua.
Ad un certo punto stremato dal ronzio delle conversazioni femminili e dalla faccia del “ragionier Filini” mi sono ritrovato addormentato sulla sedia, narcotizzato e riverso sul tavolo della cucina.

Per fortuna la Roma ha battuto la Lazio e mia moglie prima di andare a letto mi ha detto di aver apprezzato molto e che per questo mi amava tanto.

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